Le Forze dell’Ordine che sono intervenute, hanno posto fine ad abusi su minori affidati a strutture prive dei requisiti. Così i carabinieri della Caserma di Giarre (CT), eseguendo una ordinanza della Procura di Catania hanno arrestato tre persone. Le accuse vanno dalla corruzione, al falso in atto pubblico fino al maltrattamento sui “minori stranieri non accompagnati” loro affidati, una volta giunti sul territorio italiano in occasione degli sbarchi di migranti.
Alla base degli affidamenti dei minori, l’attività corruttiva di un dipendente dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Catania (ora non in servizio perchè in quiescenza) che favoriva le strutture inadeguate (in quanto mancanti di autorizzazioni) gestite dagli odierni indagati.
Oltre i 3 arrestati, nello stesso procedimento sono oggetto di indagine altri 7 soggetti (parte dei quali dipendenti o ex dipendenti dei comuni coinvolti nell’accoglienza). Anche nei riguardi di un dipendente del Comune di Sant’Alfio, è stata inoltre chiesta una misura interdittiva da parte dell’Autorità Giudiziaria competente.
Ma le vittime di minore età, per coloro che gestivano le cooperative -Esperanza- e -L’Ambiente benessere-, erano solo: “porci e zingari”.