Un appello intenso quello del rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia, nel quale si attesta la morte della politica a Messina: “La politica, o meglio quella che si definisce tale, a Messina prosegue un declino che sembra ormai inarrestabile e che purtroppo coinvolge direttamente la Città. Una farsa nella quale gli interpreti, di ieri e di oggi, hanno talmente stravolto il significato sacro della delega conferita dagli elettori al punto da considerarla davvero ‘cosa loro’!”
Il rappresentante di Reset indica “l’attaccamento alle poltrone” come elemento chiave di sopravvivenza per l’amministrazione di Renato Accorinti: “Le sceneggiate alle quali i Messinesi sono costretti ad assistere, che sarebbero anche divertenti se nel frattempo la Città non scivolasse inesorabilmente sempre più verso il basso (e non dal basso come promesso in campagna elettorale), sono divenute oramai insopportabili e grottesche. Partiti che attaccano la manifesta incapacità dell’amministrazione, che si dicono pronti alla sfiducia ma che restano poi incredibilmente ostaggio dei propri rappresentanti in Consiglio pronti a resistere per salvare la poltrona nonostante le indicazioni dei partiti nelle quali liste sono stati eletti, fatta eccezionale per chi ha già fatto uno o più salti della quaglia.”
“Un’amministrazione che vanta una serie di record negativi – prosegue Tinaglia – sia nelle classifiche nazionali della qualità della vita che in quelle delle ordinarie pratiche amministrative e che si inventa un rimpasto pur di salvare la poltrona in esatta continuità con i copioni già visti nelle amministrazioni precedenti. Con tanto di reazione dei gruppi che sostengono il Sindaco che reclamano spazi e poltrone in nome di un equilibrio da “Manuale Cencelli” (togliendo la sedia di Direttore Generale a Le Donne per darla a Conti Nibali e cercando di rimettere al proprio posto l’ex capo di gabinetto Mondello, parente di Signorino e Conti Nibali). Insomma il tutto in nome di una rivoluzione parolaia che mortifica i Messinesi e sconfessa, nei fatti, tre anni di amministrazione (riorganizzazione della macchina burocratica e Piano decennale in primis). Il tutto mentre “Balotelli Le Donne” continua la sua corsa indisturbato (qualcuno ricorda che dall’accostamento del Sindaco al calciatore, Balotelli ha smesso di segnare….) e l’ex Vice Sindaco invece di dimettersi dignitosamente dopo essere stato sfiduciato dal Sindaco, viene invece colto dal ‘morbo di attack’.”
“Senza contare la reiterata offesa che il Sindaco, manifestando un provincialismo imbarazzante, continua a perpetrare nei confronti dei professionisti locali – aggiunge il rappresentante di Reset – facendo ricorso, a nostre spese, a consulenti e “badanti” cui risultati, certamente, fino ad oggi fanno addirittura rimpiangere i peggiori amministratori di ieri. L’ultima perla però la compiono il nuovo teutonico Assessore al Bilancio Eller Vainicher ed il Sindaco (a sua insaputa?) che dapprima rivendicano la distanza da partiti e da logiche consolidate Regionali e Nazionali per poi ritrovarsi in prima fila alla “Leopolda” di Palermo dove si parlava di “cambiamenti”. Il neo assessore al bilancio, non contento di aver portato ‘in dote’ il Sindaco in prima fila, tweetta un selfie dellea nuova coppia ed un messaggio d’amore (e disponibilità?) suo e del Sindaco di Messina al PD di Faraone, Renzi e Carbone ricevendo però in risposta da quest’ultimo l’invito a Sindaco e Giunta di dimettersi per ridare la parola ai Messinesi”.
Non mancano le critiche per il comportamento a volte compiacente anche nei confronti dell’Udc di Messina: “Ci sbagliavamo dunque perchè avevamo creduto di aver assistito al punto più basso quando l’Udc aveva sfornato l’ennesimo “capolavoro” di equilibrismo bilaterale (da destra a sinistra) con tanto di candidatura a Sindaco, da uomo libero e fuori da classici schemi partitici, di un politico di vecchio stampo e subito dopo quando il capogruppo di Forza Italia aveva dapprima elogiato il Piano Decennale di Riequilibrio (che ancora non è approdato in aula) e poi durante la conferenza stampa per la presentazione del rimpasto si scagliava contro l’amministrazione che ha ripetutamente salvato in aula (schizofrenia politica o aspettative personali disattese?)”.
Infine, Alessandro Tinaglia lancia il suo appello alla ‘Società Civile Messinese’, affinchè questa prenda in mano le sorti della città: “Sappiamo che la crisi che strazia la Città e che Sindacati, Commercianti, Imprenditori, Professionisti e semplici Cittadini vivono e denunciano giornalmente è poca cosa rispetto agli interessi ed alle poltrone di questi ‘teatranti’.Messina vive una ‘commedia dell’assurdo’ nella quale la grande assente è proprio la Politica! Se non si vuole che insieme alla politica muoia anche la Città ora tocca alla Società Civile prendere in mano il proprio destino scegliendo le migliori competenze al proprio interno, sostituendosi ad una classe politica inadeguata che ha ucciso questa terra”.