Il giornalista Antonio Mazzeo, in un suo articolo, afferma: “l’on. Garofalo per il 5%. E LA SOTTOSEGRETARIA VICARI E GLI ARMATORI RINGRAZIANO”.
Per poi, continuare: “il pressing a tutto campo di Confitarma, la Confederazione nazionale degli armatori, che chiedeva al Parlamentarie Governo di approvare la diminuzione dell’IVA per il trasporto delle autovetture dal 20 al 5% al pari del trasporto dei soli passeggeri”.
“Tra i soci-concorrenti siciliani Morace e Franza una leggera divergenze di vedute. Da una parte i proprietari di Ustica Lines che insieme all’ex parlamentare del Pdl Marcello Di Caterina (trombato alle ultime elezioni ma immediatamente reimpiegato quale capo segreteria del già Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi), presidente del consiglio di amministrazione della compagnia di navigazione New TTT Lines srl con sede in Catania (di proprietà del gruppo Grimaldi e della CARTOUR Srl del gruppo Franza-Matacena)”.
“Dall’altra i Franza, potenti armatori-imprenditori e finanzieri dello Stretto. I primi non vogliono ostacoli di alcun genere al taglio al 5%; i secondi, più cauti, si accontenterebbero di un dimezzamento dell’IVA al 10%. I Morace si appoggiano all’allora sottosegretaria alle Infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari; i Franza, invece, preferiscono volare più in alto, rivolgendosi direttamente all’allora Ministro Lupi”.
Alla fine la spuntano gli armatori di origini napoletane ma trapiantati a Trapani: “il drastico ridimensionamento dell’IVA sul traghettamento delle autovetture al 5%, comporta secondo i giudici di Palermo un ammanco alle casse dello Stato di circa 7 milioni di euro; di contro per per la ex Siremar di Morace e Franza consnete un vantaggio economico di 1,5 milioni di euro”.
“PER LA CRONACA A FIRMARE L’EMENDAMENTO ALLA LEGGE FINANZIARIA CHE HA RIDOTTO l’IVA SUL è stato il 9 novembre 2016, l’on. Vincenzo Garofalo (NCD) di Messina, vicepresidente della Commissione trasporti della Camera dei Deputati, grande sostenitore del Ponte sullo Stretto e grande sponsor del progetto del Porto di Tremestieri e annessa Piattaforma logistica”.
Come annotano i magistrati palermitani: “A ben vedere infatti appare innegabile che la Senatrice Vicari abbia rivestito un ruolo assolutamente determinante nel percorso di approvazione dell’emendamento secondo una formulazione del tutto rispondente ai desiderata del Morace così risolvendo a favore di quest’ultimo una istruttoria legislativa che a livello quanto meno lobbistico vedeva contrapposti i principali armatori italiani e nell’ambito della quale si sarebbe dovuto tenere conto anzi tutto dell’interesse finanziario dello Stato (…) impone di ritenere che pur nell’ambito dell’approvazione di un emendamento di origine assembleare il sottosegretario ai Trasporti abbia comunque esercitato ingerenze decisive onde incidere sulla formulazione della proposta di legge proveniente del resto dal deputato Garofalo Enzo appartenente al medesimo partito della Vicari”.
“Difficile capire come mai buona parte delle cronache giornalistiche di questi giorni preferiscano omettere un particolare che è tutt’altro che di scarso rilievo”.