E’ questo…, il Report quotidiano di Fonso Genchi.
Sono 24 i nuovi positivi di oggi in Sicilia. Sono così ripartiti per provincia: 10 a Catania, 5 a Messina, 4 a Ragusa e 4 a Siracusa e 1 a Caltanissetta. Tra essi non dovrebbero esserci migranti. Gli attualmente positivi non aumentano rispetto a ieri perché oggi si sono registrate proprio 24 guarigioni.
L’andamento del contagio in Sicilia, pur non essendo quello ottimale della prima metà di luglio in cui si era praticamente azzerato, non desta eccessive preoccupazioni come è possibile evidenziare dal grafico che non considera i casi legati ai migranti. Non si registra un aumento continuo e, anzi, negli ultimi giorni il numero dei nuovi casi è leggermente sceso.
Tra i 10 nuovi casi positivi del Catanese, 2 riguardano dei cittadini di Aci Catena. Lo rende noto il sindaco Nello Oliveri; altre 4 persone della stessa cittadina sono in isolamento in attesa di conoscere il risultato del tampone.
Tra i 4 casi del Ragusano, 2 riguardano cittadini del capoluogo ibleo che, sintomatici, hanno necessitato di ricovero ospedaliero.
Il sindaco di Augusta (SR), Cettina Di Pietro, fa sapere di un nuovo caso di un giovanissimo nella propria città: “I positivi ad Augusta sono sette, tutti al proprio domicilio, quindi paucisintomatici. Tuttavia è preoccupante il dilagare del contagio e, legato a questo nuovo caso positivo, ci sono sette soggetti anch’essi in quarantena domiciliare”.
Questa mattina 63 migranti positivi sono stati sgomberati dall’hotspot di Pozzallo per essere trsferiti in altro luogo. Ma dal Governo italiano non sono arrivate indicazioni ai Prefetti in merito all’ordinanza di Musumeci che, dunque, non è stata attuata nonostante non ci sia alcuna sospensiva in quanto non è stata ancora neppure impugnata dallo Stato. Musumeci parla apertamente di inadempienze: “Roma ha avuto notificata la mia ordinanza, non l’ha impugnata e non ha neanche dato input per la sua esecuzione. Si tratta di una chiara omissione d’atti d’ufficio“. Musumeci ha preannunciato che si rivolgerà alla Magistratura. Lo scontro istituzionale prosegue mentre la Sicilia continua ad essere lasciata sola – salvo interventi sporadici di poco conto – dallo Stato italiano e dall’Unione Europea a gestire un fenomeno che, però, dovrebbe riguardare tutto il continente.