Nel suo messaggio augurale per il 2018, l’onorevole Cateno De Luca scrive: “cosa auguro a tutti voi?
Di avere la possibilità di essere realmente voi stessi sempre ed ovunque;
Di non essere succubi del fare e non fare in funzione di ciò che possano pensare gli altri agendo invece in autentica fedeltà alla vostra indole;
Di non avere frustrazioni generate dal timore del pregiudizio degli altri che frena il vostro essere autentici e genuini facendovi sentire male e spesso inutili;
Di vivere una vita vera per quelle che sono le vostre possibilità proporzionate ai vostri sforzi e sacrifici senza provare alcuna vergogna di quel che siete e delle condizioni in cui siete;
Di non provare il sentimento dell’invidia e del pregiudizio che rende gli esseri umani infelici e disumani;
Di essere persone responsabili e consequenziali alle vostre scelte di vita ed ai vostri ruoli evitando dunque la mediocrità e l’irresponsabilità;
Di fare tutto con amore e con passione dando tutto voi stessi in quel che fate ambendo ed essere da esempio di onestà e laboriosità per tutti gli altri;
Di essere sempre positivi e propositivi avendo anche la forza di ironizzare dei vostri limiti ed incapacità o tragicità del momento accettando quel che siete o quel che avete deciso di essere senza alcun rimpianto;
Di essere generosi con voi stessi e con gli altri perché lo spazio che alla fine della nostra esistenza terrena ci tocca è sempre uguale per tutti senza distinzioni di ceto sociale o di colore della pelle non potendo trasportare le nostre effimere ricchezze nel regno dei cieli;
Di essere sempre nei pensieri degli altri per quel che di positivo avete fatto per la nostra società e per la gentilezza e garbo d’animo che vi ha contraddistinto nel relazionarvi con gli altri;
Di far parlare di voi con opere ed azioni concrete visive e fruibili da tutti gli altri a testimonianza dell’utilizzo dei vostri talenti condivisi con tutto il mondo che vi circonda quale vero e proprio monumento di generosità;
Di avere la forza di rialzarvi dal fango che la cattiveria umana ci riserva senza rancore ed odio ma con rinnovato spirito costruttivo ed incommensurabile tempra;
Di avere nel cassetto sempre un sogno da realizzare e tanta sana ambizione con reale coscienza delle vostre possibilità e delle conseguenze del dolce ed amaro gusto del rischio del fare rispetto all’atavica vita del tirare a campare con insipienza e senza colori e sentimenti;
Di poter suonare e cantare, tenere in mano un rosario ed esternarlo, inginocchiarvi innanzi all’altare delle manifestazioni divine che la vita ci riserva, di poter gridare la vostra fede, di poter essere bastian contrario di fronte alle ingiustizie ed alle Mafie dei palazzi senza avere alcuna paura ed esitazione al cospetto dei commenti o reazioni degli altri.
IO AUGURO A TUTTI VOI DI POTER VIVERE IL 2018 SENZA SE E SENZA MA…
PS: ho imparato a suonare la ciaramedda, nel 2013, quando non stavo bene per le mie vicende giudiziarie cioè quando avevo perso diciotto chili in otto mesi. Il mio fraterno amico Felice Currò veniva ogni settimana in segreteria a Messina per darmi lezioni e contribuendo a superare quel tragico momento. Proprio il maestro Currò che era stato segnato dalla vita pochi anni primi dalla perdita di un figlio appena maggiorenne reagendo con esemplare forza d’animo continuando a cantare al mondo perché cantava e suonava anche per il suo angelo ormai in cielo. Per me il maestro Currò è stato ed è un umile e forte esempio dell’essere uomini in grazia di Dio anche al cospetto delle tragedie che la vita ci riserva: confrontate le vostre sofferenze volgendo lo sguardo al crocifisso e vi renderete conto che Lui ha sofferto di più rispetto alle nostre vere o presunte sofferenze spesso effimere e generate da fatti non realmente essenziali.
Ho voluto raccontare questo piccolo frammento della mia storia di vita per rispondere ai ben pensanti o alle cosiddette persone perbene che hanno criticato il mio semplice ed umile gesto di suonare la ciaramedda a Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliano, ove sono stato preventivamente autorizzato dal presidente Miccichè che mi ha fatto questa gentile concessione avendo ben compreso che il mio era un gesto di autentica valorizzazione della nostra sicilianità.
Per augurare a tutti voi quanto ho testé scritto, venerdì 29 dicembre scorso ore 12.15, ho cantato e pregato, come i picurari, attraverso la mia ciaramedda sull’altare della Cappella Palatina ove sono stato autorizzato da Cappellano nel rendere omaggio al presepe allestito all’interno.
IO MI ESPRIMO SENZA RISERVE MENTALI E LO FACCIO CON LA MIA PROVERBIALE SPONTANEITÀ PERCHÉ AMO ESSERE QUEL CHE SONO SENZA SE E SENZA MA…
SINCERI AUGURI A TUTTI VOI…
Se potete a capodanno vorrei brindare con tutti voi a Messina alle ore 16.30 in piazza Duomo ed alle ore 18.30 in piazza municipio a Santa Teresa di riva.
A TUTTI VOI UN CALOROSO ABBRACCIO AUGURALE!