Resterà ristretta ai domiciliari, Emilia Barrile

L'EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MESSINA, FINITA AL CENTRO DELL'INCHIESTA "TERZO LIVELLO" ESEGUITA DALLA PROCURA PELORITANA E DALLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

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Si è protratta per molto tempo ieri mattina a Palazzo Piacentini, l’udienza innanzi al Tribunale del Riesame, riunito in composizione feriale e presieduto dal dottor Massimiliano Micali coadiuvato dalle colleghe Claudia Misale e Giuseppina Scolaro. I giudici, hanno deciso sulla prosecuzione o meno delle misure cautelari, alle quali erano soggetti i comparenti, gli arrestati dell’Operazione “Terzo livello” condotta dalla Procura peloritana e dalla Direzione Investigativa Antimafia che all’inizio del corrente mese portò ai domiciliari Emilia Barrile (ex presidente del Consiglio Comunale di Messina) e l’ingegnere Francesco Clemente (ex funzionario del Comune di Milazzo), oltrechè ad imprenditori e funzionari delle Società partecipate di Palazzo Zanca.

L’accusa era rappresentata in Aula dal dottor Fabrizio Monaco che ha condotto l’inchiesta, mentre gli avvocati Nunzio Rosso e Tommaso Autru Ryolo hanno chiesto per il loro assistito, Clemente, l’affievolimento della custodia ritenendo marginale il suo coinvolgimento nel quadro più generale dei fatti accaduti.

Queste le ipotesi di reità contestate all’ex consigliera, prima piddina e poi di Forza Italia: “associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati contro la pubblica amministrazione, atti contrari ai suoi doveri, accesso abusivo ai sistemi informatici del Comune”.

La Barrile, è stata difesa dall’avvocato Salvatore Silvestro che da par suo ha domandato anch’egli una revisione dell’ordinanza originaria. Ed oggi i togati, hanno deciso di mantenere agli arresti domiciliari Emilia Barrile e di far tornare in libertà Francesco Clemente.