Il lungometraggio prodotto da Picomedia con Rai Fiction previsto per questa stagione di Rai 1 che si intitola “Il mondo sulle spalle” film per la TV va in onda oggi 19 febbraio 2019 in prima serata su Rai Uno! Il racconto è ispirato alla storia di Enzo Muscia, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, un eroe dei giorni nostri.
Muscia è un uomo che ha combattuto una battaglia quotidiana per difendere le cose che gli stavano a cuore – il lavoro, la famiglia, il futuro – senza perdere mai la speranza e la fiducia nel domani.
A dare anima e volto al protagonista Giuseppe Fiorello che torna su Rai1 con una storia di grande impatto emotivo. Il film tv, per la regia di Nicola Campiotti, in onda nella prima serata di martedì 19 febbraio, è una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction e IblaFilm, prodotto da Roberto Sessa. Le riprese, sono durate 5 settimane e si sono concluse nel mese di maggio 2018 a Torino.
Il mondo sulle spalle, la spiegazione della trama
È un progetto nato con Nicola Campiotti, giovane regista del Il mondo sulle spalle, un film per la TV tutto “made in Italy”. Protagonista e forte sostenitore del progetto, Beppe Fiorello che ancora una volta interpreta ruoli impegnati che rappresentano la realtà dell’Italia che viviamo.
In questo film è Enzo Muscia, 48 anni di Saronno, nominato dal Presidente Mattarella Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Muscia dopo aver perso il lavoro, decide di ipotecare la casa per investire in un’azienda che riassumesse 32 colleghi che, come lui, erano rimasti senza lavoro.
L’attore, afferma in un tacito appello al resto del settore, proprio all’indomani della chiusura della 75° Mostra cinematografica di Venezia si torna a parlare del progetto che la Rai ha in programmazione: “è l’Italia migliore, quella che non si vede, perchè davanti ci sono i meno peggio. Il tema del lavoro è centrale, è quello per cui, con ciò che lo scenario politico ci sta facendo vivere in questi giorni, gli italiani possono ritrovarsi in ginocchio. Siamo come una macchina senza pilota, non si tratta più nemmeno di una sbandata. Il cinema ha il dovere di raccontare chi ha il coraggio di cambiare le cose”.
Al centro della storia c’è Marco, un tecnico specializzato in assemblaggio che, nel giro di pochi giorni, perde il lavoro perché la sua fabbrica viene chiusa per una logica di finanza internazionale che non guarda in faccia nessuno, neppure le trenta famiglie che lascia sulla strada.
Nello stesso momento si trova a far fronte a un’altra prova durissima: suo figlio nasce prematuro e gli viene diagnosticata una malformazione cardiaca. Quasi attingendo energia dalla battaglia disperata che suo figlio sta combattendo in ospedale, Marco si carica sulle spalle il destino suo e dei suoi compagni di lavoro; rischia in proprio il tutto per tutto; si lancia in un’impresa che solo i folli o gli eroi possono immaginare: rileva la fabbrica in prima persona, coprendosi di debiti con le banche e dando la casa in garanzia. E ce la fa. Rimette in moto la fabbrica, la porta nuovamente in attivo, comincia a riassumere i compagni che era stato costretto a lasciare a casa.
Marco è un eroe civile. Perché è un uomo che ha capito che le cose che contano veramente vanno difese. Vanno protette e alimentate a costo di dedizione, sacrificio, rischio personale.