Questo pomeriggio a Roma alla presenza del segretario del Partito, Matteo Renzi, si e’ svolta la riunione della Direzione Pd. L’Organismo del sodalizio politico, ha approvato la relazione del segretario Renzi, senza astensioni e voti contrari, questo e’ stato l’annuncio del presidente del Pd Matteo Orfini. Secondo quel che si e’ saputo, la minoranza Pd, non ha votato.
Matteo Renzi, ad inizio dei lavori ha detto: “questo e’ l’appuntamento numero 31 dal gennaio 2014, con la direzione, e’ stata riunita seguendo ed applicando tutti i passaggi piu’ importanti. Ci siamo confrontati, scegliendo la linea della democrazia interna, no di certo quella dei salotti attorno ad un caminetto, con la presenza di big o che si presuma lo.siano.
Renzi, prosegue: “nelle primarie avevamo promesso tutto cio’, l’impegno nel congresso e’ piu’ importante dei dolori e delle contrapposizioni dei leader, questo e’ dunque il luogo dove parlare”.
Il leader dei democratici, continua, aprendo alla minoranza ed afferma: “provo a offrire una soluzione, nel rispetto di tutti’. Se pero’, c’e’ chi pensa di usare la legge elettorale come alibi, lo smontiamo. La minoranza, potrebbe entrare in delegazione, nel momento in cui dovranno sentirsi tutti i partiti, anche i Cinque Stelle”.
L’area di Sinistra Dem., rappresentata da Gianni Cuperlo pero’ resta scettica, il referente avverte: “accordo vero, o voto no e mi dimetto dal Parlamento.
Roberto Speranza, altro esponente minoritario conferma: ” la proposta di Renzi, e’ insufficiente. Quanto alle modifiche, serve la spinta del Pd e del governo”.
Cuperlo, ha ulteriormente sottolineato: “con la relazione di Matteo Renzi, abbiamo fatto un passo sul sentiero, chiedo se c’e’ quella volontà politica di evitare una frattura. Una proposta, non può essere rinviata sine die al futuro, ma auspico che nei prossimi giorni, ci si possa concentrare sulla sostanza di queste parole”.
“Ognuno poi con le proprie azioni, si assumera’ le responsabilita’ per le decisioni che attuera’. In mancanza di un vero accordo sulla legge elettorale, il 4 dicembre non posso votare la riforma verso la quale per tre volte ho negato il mio consenso in Parlamento. Ma Matteo ti dico, stai sereno perche’ se sarà così, un minuto dopo, comunichero’ le dimissioni alla presidente della Camera”.