Ieri sera, durante la trasmissione “Porta a Porta” condotta da Bruno Vespa su Rai1, Peppino Di Capri ha ripercorso i 60 anni di professione, supportato anche dai ricordi di Marino Bartoletti che è stato anch’egli presente nel rievocare momenti musicali sempre attuali.
E’ arrivato, a quota 500 motivi musicali di cui moltissimi sono successi indimenticabili. L’ultimo successo si intitola “I miei capelli bianchi”. Tutto, è cominciato nel 1958 quando con la sua “Nun è peccato” si fece “padre spirituale” di un rinnovamento della canzone napoletana, che si innesta alle sonorità del mambo, del cha cha cha e del jazz. Peppino, con la sua inconfondibile voce natale, canta di peccati e malattie che tali non sono e conquista il lato romantico del pubblico.
La consacrazione è arrivata immediatamente dopo, quando grazie ad una sua personalissima interpretazione ambientata suggestivamente a Saint Tropez lancia in Italia il fenomeno del twist. Sono numerosissimi, i brani che il cantante reinterpreta dandogli un tocco squisitamente originale. Addirittura, il successo partenopeo “Luna Caprese” dopo la sua revisione sarà unanimemente considerata un brano del suo repertorio. Nel 1963 poi, vinse il Cantagiro con “Roberta”, dedicata alla moglie (modella, che gli aveva dato il figlio Igor), da cui si era appena separato.
Negli anni 70 l’artista, riesce a vivere una seconda primavera costellata di trionfi. Sono gli anni di “Un grande amore e niente più” e di “Champagne”, i dischi più venduti di sempre. A detta sua, tra i suoi Sanremo più belli, quello del 1987 con “Il sognatore” un abito su misura delicato e orecchiabile. Quella di Peppino di Capri, è davvero una carriera senza soluzione di continuità che arriva priva di stanchezza sino ai giorni nostri.