Speciale Tg1…, oggi 31 maggio 2020 in seconda serata su Rai1… alle ore 23.40

TOSCANINI, BARTALI E TITINA: I MILLE VOLTI DELLA LIBERTÀ

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Il 2 giugno del 1946 è la data più importante della storia d’Italia. Tutto era iniziato due anni prima, nell’estate del 1943, con la controversa scelta degli anglo-americani di sbarcare in Sicilia e il conseguente trasformarsi dell’Italia in uno dei teatri di scontro tra coalizione di paesi, eserciti, valori e idee contrapposte. L’Italia che verrà nasce in questo laboratorio denso di contraddizioni e di speranze. Con una trama diffusa e capillare che mette in relazione forme diverse di resistenza: armata, civile, persino inconsapevole e spontanea. Ma a dare luce a quei giorni di rinascita, a quella corsa verso la libertà, ci furono anche la musica, lo sport, il teatro e perfino un concorso di bellezza.

A loro è dedicato lo Speciale Tg1 sulla festa della Repubblica di Amedeo Martorelli, in onda domenica 31 maggio alle 23.40 su Rai1. Il racconto inizia con il concerto di Arturo Toscanini alla Scala dell’11 maggio 1946. Ad accompagnarci nella magia di quella notte, un ospite d’eccezione: Riccardo Muti, erede consacrato del grande Maestro e numero uno della concertistica mondiale.

Il viaggio prosegue poi con “Napoli Milionaria!”, la commedia in tre atti di Eduardo e Titina De Filippo presentato al Teatro San Carlo di Napoli nella primavera del 1945. A raccontare quell’evento Massimo Ranieri, che ha portato “Napoli Milionaria!” al grande pubblico televisivo. Il viaggio prosegue con Gino Bartali, eroe del ciclismo epico ma soprattutto eroe civile che salvò la vita a centinaia di ebrei perseguitati dal nazifascismo.

Infine, la nascita di Miss Italia avvenuta nella primavera del 1946. Un testa-coda della storia (con le donne che da un lato si riprendono la scena politica col suffragio universale del 2 giugno e dall’altro sfilano in costume in un concorso di bellezza) su cui riflette Luciana Castellina, esponente storica del femminismo italiano.

Il viaggio attorno ai valori del 2 giugno si chiude con le testimonianze di due “star” della pop-music italiana: Edoardo Bennato e Roberto Vecchioni.