“A me, mi piacete assai”. La vicenda della Azienda Trasporti di Messina, vista da BilGiu.
Continua, così BilGiu: “mi piacete assai consiglieri, assessori, commissioni, dirigenti, politici e pseudo tali, a me mi piacete assai…! Mi piacete assai quando vi lamentate, vi indignate, vi arrabbiate, vi parlate addosso e vi ponete domande sui social…! Mi piacete assai, quando vi atteggiate, vi mostrate, vi confrontate e vi parlate, sui social…! Mi piacete assai, quando ad esempio parlate dell’ATM, di questa Azienda pubblica quindi dei cittadini messinesi come me, che il sindaco al pari di altre sta privatizzando…”!
“Mi piacete assai perchè, dopo che avete permesso al sindaco di fare ciò che vuole e portare avanti il suo -disegno-, oggi che è quasi tutto deciso lo contestate…! Mi piacete assai perchè oggi che è quasi tutto deciso, vi chiedete se poteva farlo o meno, vi chiedete se è legittimo o meno, e ne parlate sempre tra di voi…! Mi piacete assai, perchè invece di fare informazione chiara semplice e diretta a favore dei cittadini, che saranno gli unici depredati della loro Azienda pubblica, per metterli davvero al corrente di quanto stia accadendo e di quali sarebbero i risvolti futuri su qualità e costi dei servizi, sulla occupazione, e sulla ricaduta che la privatizzazione di una Azienda come l’ATM possa aver sul territorio, ve la cantate e ve la suonate tra di voi…”!
“Mi piacete perchè, continuate a dire e sostenere che il sindaco sbaglia, il sindaco comanda, il sindaco decide, il sindaco di qua ed il sindaco di la’…! Ma il sindaco non è solo alla guida della città e dell’Amministrazione cittadina, dove sono le -forze democratiche-, che potrebbero opporsi e denunciare eventuali danni ai cittadini ed alla città e quindi provare a fermarlo democraticamente? Mi piacete assai, quando -domani- potrete chiedere il voto ai cittadini sostenendo che la passata Amministrazione ha prodotto solo danni alla città ed ai cittadini, dimenticando che chi non è stato messo a governare aveva il ruolo ed il dovere di -controllare, denunciare e fermare- e non di lamentarsi sui social”.