«Non possiamo non iniziare facendo un plauso al sindaco De Luca per la sua performance da consumato attore. Abbiamo ormai imparato a conoscere le grandi capacità teatrali del primo cittadino, ma ogni volta riusciamo ancora a sorprenderci per come riesca a rappresentare, o meglio mistificare, la realtà, e di farlo sempre a danno di quei lavoratori, nello specifico i dipendenti comunali, che si trovano magari ad affrontare situazioni di vita particolarmente complicate». Il segretario della Funzione Pubblica Cgil, Francesco Fucile, interviene così sull’ennesimo “scivolone social”, come definito dal sindacato, compiuto da De Luca sulla sua pagina Facebook in riferimento ai contenuti (che la Cgil dichiara gli siano stati riferiti in modo distorto) della riunione di contrattazione decentrata tenutasi mercoledì a Palazzo Zanca.
«Il tema della discussione, diversamente da quello che il sindaco vuole far credere ai cittadini – afferma Fucile – era incentrato proprio sulla necessità di fornire maggiori garanzie e tutele a quei dipendenti comunali che spesso si trovano a svolgere lavoro straordinario, riuscendo però al tempo stesso a garantire sempre un buon servizio negli uffici di appartenenza. Si faccia riferire da chi era presente alla riunione, e cioè dal presidente della delegazione “Trattante di Parte Pubblica” che ha verbalizzato quanto detto durante l’incontro, solo così potrà sapere di cosa si è discusso e come, solo così conoscerà la verità».
«Spiace invece constatare come il primo cittadino, che evidentemente non riesce a comprendere quanto pericoloso possa essere l’effetto delle sue “piece teatrali”, abbia deciso di fare di tutta l’erba un fascio estremizzando situazioni di presunta nullafacenza di cui sarebbero protagonisti i dipendenti comunali: dalle chiacchiere telefoniche lungo i corridoi, al bivaccare di fronte alla macchinetta del caffè o al bar, di lavorare per ditte di parenti durante l’orario di lavoro, fino ad arrivare ai casi di quei dipendenti che usufruiscono dei permessi della legge 104 o 151».
«Il sindaco non ricorda che questi istituti sono normati dalla legge a favore di chi vive condizioni di profonde difficoltà familiari, ed è proprio riguardo a ciò che De Luca, o almeno il De Luca 2.0, dovrebbe ammettere lo scivolone. Al primo cittadino ricordiamo che per qualche “furbetto” che andrebbe individuato e perseguito legalmente, ci sono decine e centinaia di lavoratori onesti che farebbero volentieri a meno dei permessi in questione, ma che purtroppo devono usufruirne per assistere dei familiari o per essi stessi».
«Di fronte a tale e tanta arroganza ed alle minacce dei calci in culo, comportamento inaccettabile da parte di un Sindaco nei confronti dei dipendenti che fanno funzionare i complessi ingranaggi della macchina comunale, la Fp-Ggil invita De Luca a mettere fine a queste performance social ed alla continua ed insopportabile “caccia all’impiegato”, a non ascoltare più quegli Assessori che vedono nullafacenti in ogni angolo del Comune, o in qualsiasi bar della città, e a non prendere in considerazione quei dipendenti che le girano attorno come api sul miele tentando di mettere in cattiva luce altri colleghi».