Con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il primo passaggio parlamentare del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati

LA RIFORMA PREVEDE UNA MODIFICA SIGNIFICATIVA DEL TITOLO IV DELLA COSTITUZIONE, CON L’OBIETTIVO DI DISTINGUERE NETTAMENTE LE FUNZIONI DEI MAGISTRATI REQUIRENTI (PUBBLICI MINISTERI) DA QUELLE DEI MAGISTRATI GIUDICANTI

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Con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il primo passaggio parlamentare del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. La riforma prevede una modifica significativa del titolo IV della Costituzione, con l’obiettivo di distinguere nettamente le funzioni dei magistrati requirenti (pubblici ministeri) da quelle dei magistrati giudicanti.

Tra le novità principali spicca l’istituzione di due distinti Consigli Superiori della Magistratura (Csm): uno dedicato alla magistratura giudicante e l’altro alla magistratura requirente. Questo cambiamento mira a garantire una maggiore autonomia e specializzazione nei rispettivi ambiti di competenza.

Il provvedimento introduce anche ulteriori innovazioni, tra cui la selezione casuale dei componenti dei due Csm mediante sorteggio e l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare per vigilare sulla condotta dei magistrati. Durante la seduta era presente in Aula il ministro della Giustizia Carlo Nordio, promotore della riforma.