“Bimba tolta ai nonni: l’assistente sociale la dà in affido alla propria sorella per cinque anni…: Per cinque anni una bimba molto piccola, che chiameremo Silvia, è stata cresciuta da una famiglia affidataria a Borghetto Santo Spirito… la madre affidataria era stata però scelta da un’assistente sociale che era sua sorella… nessuno aveva verificato la correttezza dell’affido e nessuno nei cinque sembrerebbe essersi mai accorto di una situazione evidentemente abnorme”

CONTINUA GISMONDI: "IL RISARCIMENTO VERSATO DALL’ITALIA PER CHIUDERE LA CAUSA CON I GIUDICI DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO FA EMERGERE UNA VICENDA SURREALE... LA PICCOLA ORA È TORNATA CON LA SUA FAMIGLIA... PER LA PROCURA DI SAVONA NON C’È STATO NESSUN REATO"

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“Bimba tolta ai nonni: l’assistente sociale la dà in affido alla propria sorella per cinque anni…: Per cinque anni una bimba molto piccola, che chiameremo Silvia, è stata cresciuta da una famiglia affidataria a Borghetto Santo Spirito… la madre affidataria era stata però scelta da un’assistente sociale che era sua sorella… nessuno aveva verificato la correttezza dell’affido e nessuno nei cinque sembrerebbe essersi mai accorto di una situazione evidentemente abnorme”. Lo ha reso noto con un testo pubblicato nei giorni scorsi sul proprio Profilo Facebook, l’avvocato Gianluca Gismondi di Roma (presidente dell’Associazione Figli del Mediterraneo).

Continua Gismondi: “il risarcimento versato dall’Italia per chiudere la causa con i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo fa emergere una vicenda surreale… la piccola ora è tornata con la sua famiglia… per la procura di Savona non c’è stato nessun reato”.

Gismondi aggiunge: “ecco… sottrarre un minore ad una famiglia senza che vi siano i presupposti dovrebbe configurare il reato di sottrazione di minore p. e p. dall’art 573 c. p.! Ma se a farlo sono i signori della pseudo tutela minorile, protetti nelle e dalle procure, nessun reato risulta configurabile. Neanche i reati di falso ideologico nel caso delle relazioni false dei s. s. (servizi sociali) o dei ctu (consulenti tecnici d’ufficio), neanche il reato di corruzione configurabile quando nello scambio si da una qualsiasi utilità, non necessariamente denaro”.

Termina Gismondi: “ecco perché sostengo che denunciare è inutile… la feccia ha altra feccia alle spalle pronta a coprirne le nefandezze. Occorre farsi giustizia da se’ o fare gruppo, fare comunità e terrorizzare questi ‘animali’ della tutela minorile come loro fanno con molte Famiglie. Occhio per occhio, dente per dente! Principio espresso nell’antico codice di Hammurabi ma che si adegua perfettamente a questi tempi bui! I Figli sono dei genitori, non dello Stato e se per farlo capire a questi delinquenti ci vuole la forza, che forza sia! Sarò sempre accanto a chi lotta”!