‘Chi è davvero Alessandro Maiorano, l’uomo che in molti definiscono il “nemico pubblico numero uno” di certi poteri politici, e che nel tempo ha collezionato ben 39 capi d’imputazione – tra cui terrorismo, banda armata, collusione con le Brigate Rosse, furti, ricettazione, rapine, associazione a delinquere, traffico internazionale di cocaina – senza però essere mai condannato?’

LA SUA STORIA INIZIA DA MOLTO LONTANO

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Testo…, tratto da… www.ilcorrieredellospettacolo.net!

‘Chi è davvero Alessandro Maiorano, l’uomo che in molti definiscono il “nemico pubblico numero uno” di certi poteri politici, e che nel tempo ha collezionato ben 39 capi d’imputazione – tra cui terrorismo, banda armata, collusione con le Brigate Rosse, furti, ricettazione, rapine, associazione a delinquere, traffico internazionale di cocaina – senza però essere mai condannato?’!

Chi è quest’uomo spesso accostato ai servizi segreti italiani e internazionali, che ha dato filo da torcere a figure di spicco della politica italiana, come Matteo Renzi, e che ha affrontato lunghi e complessi percorsi giudiziari riuscendo a uscirne indenne, anche grazie al supporto del noto avvocato Carlo Taormina?

La sua storia inizia da molto lontano, in un’infanzia segnata da un episodio rimasto inciso nella memoria collettiva della sua famiglia. Erano gli anni ’60 quando la madre, Graziella Pestelli, portò il piccolo Alessandro, allora sei anni, in un negozio per comprargli un cappottino. Non potendo pagare subito l’intera somma, chiese di poterlo acquistare a rate. Il negoziante, con atteggiamento sprezzante e volgare, rispose con un commento allusivo che umiliò profondamente la donna e il bambino, lasciando in Alessandro una ferita che, a quanto pare, avrebbe segnato tutta la sua vita. Da quel giorno, il giovane Maiorano giurò di combattere ogni forma di ingiustizia, anche quando non lo riguardasse in prima persona.

E così è stato. Partito da dipendente al Comune di Firenze, Maiorano è diventato un personaggio discusso e temuto, protagonista di inchieste clamorose, perquisizioni (ben 19), indagini lunghe oltre 6.000 pagine e provvedimenti giudiziari degni di un romanzo di spionaggio. Alcune indagini, addirittura, sono state coperte dal segreto di Stato, e in tre occasioni è stato applicato nei suoi confronti l’articolo 41 del TULPS, riservato a sospetti terroristi o criminali di alto livello.

Nonostante le accuse e i tentativi di delegittimazione, anche tramite valutazioni psichiatriche disposte da vari tribunali, Maiorano è stato sempre ritenuto lucido e dotato di intelligenza superiore alla media. In parallelo alla sua battaglia giudiziaria, ha pubblicato 13 libri, tra cui “Il Bandito da Firenze”, da cui è stato tratto un docu-film in uscita. I libri sono tutti disponibili su Amazon, li trovate cliccando al link sottostante.

Negli ultimi anni, la sua figura è diventata quasi leggendaria: protagonista di fumetti, ospite controverso in dibattiti pubblici e oggetto di un crescente interesse mediatico. Il rapporto con l’avvocato Taormina ha prodotto inchieste editoriali di grande impatto, capaci di far emergere presunti scandali politici e finanziari di rilevanza nazionale.

Il culmine di questa narrazione avrà luogo sabato 14 giugno 2025, alle ore 15:00, presso Villa Borromeo a San Casciano in Val di Pesa, dove verrà presentato in anteprima il docu-film “Il Bandito da Firenze”, tratto dall’omonimo libro e incentrato sul triangolo esplosivo Maiorano–Renzi–Taormina. L’evento è sponsorizzato dal gruppo “I Giardinieri”. Per partecipare è possibile confermare la propria presenza scrivendo via WhatsApp al numero 320 144 2520. L’evento è gratuiti e sarà offerto un apericena.

Un personaggio, quello di Alessandro Maiorano, che sembra destinato a far parlare ancora a lungo di sé: scomodo, divisivo, ma anche emblematico di un’epoca in cui il confine tra giustizia, politica e informazione è sempre più sottile.

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