“Come tutti quanti sapete è più di anno che io, mia madre e Monia subiamo ogni giorno insulti di ogni genere da parte del sig. Paolo Mocavero, rappresentante di 100%animalisti che utilizza una squallida pagina ‘pseudo animalista’ a lui collegata, pensando di farla franca: Ricorderete anche perché… più di anno fa sono stato io a parlare pubblicamente della brutale aggressione notturna organizzata da Mocavero contro un animalista colpevole di avere una relazione con la sua ex compagna, e per questi fatti lo stesso Mocavero è oggi a processo con una misura cautelare sulla testa”

A SCRIVERLO OGGI 23 GIUGNO 2024 SULLA SUA OMONIMA PAGINA FACEBOOK..., È STATO IL LEADER ANIMALISTA TRAPANESE... ENRICO RIZZI

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“Come tutti quanti sapete è più di anno che io, mia madre e Monia subiamo ogni giorno insulti di ogni genere da parte del sig. Paolo Mocavero, rappresentante di 100%animalisti che utilizza una squallida pagina ‘pseudo animalista’ a lui collegata, pensando di farla franca: Ricorderete anche perché… più di anno fa sono stato io a parlare pubblicamente della brutale aggressione notturna organizzata da Mocavero contro un animalista colpevole di avere una relazione con la sua ex compagna, e per questi fatti lo stesso Mocavero è oggi a processo con una misura cautelare sulla testa”. A scriverlo oggi 23 giugno 2024 sulla sua omonima Pagina Facebook…, è stato il leader animalista trapanese… Enrico Rizzi.

Rizzi ha aggiunto: “non mi tiro mai indietro, ho sfidato la criminalità organizzata e vivo sotto protezione, di certo non mi faccio intimorire da questi personaggi. Questa valanga quotidiana di insulti ha creato uno stato di ansia e anche depressione nei miei familiari, con gravi conseguenze personali, e per questo ho presentato una dettagliata denuncia nei confronti di Mocavero chiedendo alla Procura di Roma che si adottasse a tutela mia e della mia famiglia una misura cautelare”.

Prosegue Rizzi: “finalmente questa mattina mi è stato notificato il provvedimento, ed il sig. Paolo Mocavero non potrà finalmente più avere la libertà di rovinare la mia vita. Leggo post sulla pagina a lui ricollegabile che ancora una volta si vergogna di dire la verità… altro che pausa di riflessione, non potrà più scrivere insulti nei miei confronti perché è la Magistratura che glielo impone, con tanto di ‘braccialetto elettronico'”.

Conclude Rizzi: “per me questo significa giustizia, e ridare un briciolo di serenità dopo lunghi mesi di sofferenze. Grazie alla Procura di Roma, grazie al mio avvocato Alessio Cugini Borgese per l’eccellente lavoro svolto in questi mesi, informando la Magistratura su ogni sviluppo. Anche lui vittima purtroppo della macchina del fango di Mocavero. Adesso, aspetto con ansia la data dell’inizio del processo, con la speranza di vederlo presto dietro le sbarre”.