“Condivido parola per parola la posizione del ministro SANGIULIANO: Ma quello era uno spettacolo… lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio SGARBI che GIULI e Morgan hanno voluto come attore”

INTERPELLATO DALL'ANSA, SGARBI COMMENTA COSÌ L'INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA CULTURA CHE, A PROPOSITO DELLA SERATA DAL MAXXI AL CENTRO DELLE POLEMICHE, HA SOTTOLINEATO CHE "SESSISMO E TURPILOQUIO SONO SEMPRE E IN OGNI CONTESTO INAMMISSIBILI E ANCOR PIÙ IN UN LUOGO DI CULTURA E DA PARTE DI CHI RAPPRESENTA LE ISTITUZIONI"

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Testo…, tratto da… www.ansa.it!

“Condivido parola per parola la posizione del ministro Sangiuliano: Ma quello era uno spettacolo… lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio SGARBI che GIULI e Morgan hanno voluto come attore”. Interpellato dall’ANSA, SGARBI commenta così l’intervento del ministro della Cultura che, a proposito della serata dal MAXXI al centro delle polemiche, ha sottolineato che “sessismo e turpiloquio sono sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni”.

Afferma SGARBI: “nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi. Le parolacce non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. In quel caso sono stato chiamato dal presidente del MAXXI Giuli e da Morgan, che per me è come un figlio, come attore. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l’arte contemporanea è dissacrazione. Rivendico perciò la mia libertà creativa in un luogo creativo e chiedo di garantirla anche a Sangiuliano in un luogo in cui la dissacrazione è la regola”.

“Chi mi censura – insiste – credo che voglia censurare la libertà creativa di Houellebecq, Moravia, Pasolini, Carmelo Bene. Peraltro, qui siamo davanti a un fatto singolare… se mi capita un incidente non chiamo i soccorsi dieci giorni dopo. Questo caso è stato calcolato a freddo da parte di qualche funzionario per attaccare Giuli attraverso SGARBI”.

Quanto al suo discorso – ribadisce e conclude SGARBI -: “ho risposto a una provocazione divertente di Morgan come risponde un futurista. E siccome SANGIULIANO è un grande ammiratore del futurismo, sa bene cosa vuol dire. Penso all’Orinatoio di Duchamp, in un museo può capitare di tutto. E dunque ho risposto a una provocazione che riguardava la mia vita, il mio cancro e l’uso del mio strumento fallico, partendo da Houellebecq. Tutto era nella legittimazione del limite dello spettacolo. SANGIULIANO non faccia come CALENDA, stia dalla parte di MARINETTI”.