“Da quando Giletti ha fatto vedere che il sindaco di Messina guadagnerà più del sindaco di Parigi, tutti a dire, primo Cateno De Luca, che è una legge nazionale e non ci si poteva fare niente: Ovviamente non è così”. Lo ha scritto nelle scorse ore, sulla sua Pagina Facebook, Angela Raffa, la deputata nazionale messinese presso Montecitorio a Roma, afferente al Gruppo del Movimento 5 Stelle.
La Raffa ha aggiunto:
- Se non fossimo in Sicilia lo stipendio massimo sarebbe stato di 11mila 427 e non di 14mila 284 euro. Sono 3mila euro al mese in più. È solo per via dell’autonomia che Messina è città metropolitana (Verona e Padova, stessi abitanti, non lo sono);
- Non tutti i sindaci siciliani si sono aumentati lo stipendio. L’aumento viene deliberato per una legge regionale (non nazionale) del maggio 2022. Anche questo fa capire che (come in tutti gli altri casi in cui i politici si sono aumentati lo stipendio) non c’era nulla di automatico e di obbligato, come vogliono fare credere;
- Lo stesso sindaco di Messina ha deciso di aumentare i compensi (collegati a quelli del sindaco) ai consigli d’amministrazione delle aziende comunali. All’inizio aveva deciso di non farlo, con vibranti proteste dei suoi sodali politici, che lo hanno portato al cambio di decisione, pure retroattivamente. Altra evidenza che l’aumento non era obbligato, ma se lo decidono loro.
Ha proseguito la Raffa: “Giusto aumentare le indennità dei sindaci italiani che erano basse, tanto che in pochi volevano candidarsi. Adesso sono stabilite su quella del presidente di regione (e Draghi ha esagerato). Però nella mia Sicilia dobbiamo ‘strafare’ e arrivano i politici a mascherare tutto con mezze verità. La realtà è che se li aumentano perché lo vogliono fare, si chiama atto discrezionale, almeno avessero il coraggio di dirlo. Il sindaco di Messina in tre anni passa da uno stipendio mensile di 5.466 euro a 14.284 euro. Il vice sindaco da 4.096 a 10.713, gli assessori e il presidente del consiglio da 3.553 a 9.285, il presidente di quartiere da 2.131 a 5.571″.
In tal modo conclude la Raffa: “Ridicolo è che poi arriva Danilo Lo Giudice (delfino di De Luca) ed attacca perché nel resto d’Italia le indennità le paga lo Stato, in Sicilia sono a carico della Regione. Daniluccio bello, facciamo così…, in Sicilia voi stabilite che i politici prendono esattamente quanto gli altri (che già noi politici non prendiamo poco), ed io, si che sposo la vostra battaglia e mi incateno dalla Meloni per protesta. Ma se volete darvi lo stipendio e le regole che vi piacciono, poi non dare la colpa a Roma se le altre regioni vi rispondono -pagatevelo da soli-“