Dopo il Sequestro delle 2 Sale di Cardiochirurgia dell’Ospedale Papardo di Messina eseguito ieri dai Carabinieri della Compagnia Messina Centro e dai componenti del ‘Nucleo anti sofisticazioni’ di Catania su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale che ha accolto la richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica coordinati dal procuratore capo Antonio D’Amato parla Massimiliano Fabio l’avvocato della famiglia Canfora\Timpanaro.
Fabio chiede chiarezza e sottolinea che: “il Sequestro rappresenta un passo significativo nelle indagini sulla morte della 60enne Donatella Canfora e sottolinea l’importanza di andare fino in fondo per far emergere la veridicità dei fatti”.
È inspiegabile il decesso di Donatella Canfora
Infatti il caso di Donatella Canfora, originaria di Capo d’Orlando, che era stata ricoverata presso il Papardo il 24 settembre 2024 per sottoporsi a un intervento di bypass aorto-coronarico rientra tra quelli che hanno fatto scattare, dopo le denunce, le Indagini che hanno portato ora ai sequestri, per accertamenti, delle sale operatorie dell’Ospedale messinese.
Scrive l’avvocato: “secondo quanto riferito dai medici, l’operazione era riuscita perfettamente e il decorso post-operatorio era stato definito ‘brillante’. Tuttavia, il 1° ottobre, la donna aveva accusato febbre e difficoltà respiratorie. Nonostante la somministrazione di ossigeno, la situazione è precipitata, portando al decesso il giorno successivo”.
Spiega il legale Fabio: “la famiglia ritiene del tutto inspiegabile il decesso proprio perché gli stessi sanitari avevano definito ‘brillante’ il decorso post-operatorio, parlando poi di una crisi respiratoria improvvisa come causa della morte”.
A seguito di questi eventi, l’avvocato di fiducia della famiglia, ‘aveva presentato il 18 ottobre un esposto alla Procura della Repubblica di Messina, chiedendo il Sequestro della cartella clinica e della documentazione sanitaria sin dall’accesso della donna in ospedale tramite 118, dell’intervento cardiochirurgico eseguito e del successivo decorso post operatorio’.
Ora specifica Fabio: “il Sequestro delle Sale operatorie (rappresenta un fatto importante nell’ottica delle Indagini, miranti a chiarire ogni dettaglio del caso) che è avvenuto dopo l’esecuzione di un ATI (Accertamento Tecnico Irripetibile) al quale abbiamo partecipato e si innesca in una approfondita attività da parte degli inquirenti… per cui abbiamo ipotizzato anche l’eventuale estumulazione della salma qualora si ritenesse necessaria per l’esecuzione degli opportuni accertamenti”.
Fiducia negli inquirenti e rispetto del garantismo
“Con la dovuta cautela e nell’assoluto rispetto dei principi di garantismo verso tutti i soggetti in atto indagati, siamo pienamente fiduciosi nel lavoro degli organi di giustizia nel percorso che dovrà condurre all’accertamento della verità”.