Era il 5 gennaio del 2021, quando una donna arrivò in condizioni disperate all’ospedale Fatebenefratelli di Roma… dove successivamente morì

OGGI..., GLI INVESTIGATORI DELLA QUESTURA LOCALE HANNO ARRESTATO IL MARITO 38ENNE PERCHE' RITENUTO RESPONSABILE DELL’OMICIDIO

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Articolo…, tratto da… www.romatoday.it!

Uccisa di botte dal marito. Era il 5 gennaio dello scorso anno quando una donna arrivò in condizioni disperate all’ospedale Fatebenefratelli. In fin di vita, venne trasferita all’ospedale San Camillo dove la speranza di salvargli la vita si spense il 15 di gennaio, dopo dieci giorni di agonia. Vittima di quello che doveva essere l’amore della sua vita G.C., 33enne romena. Le violenze nell’appartamento dove viveva anche la figlia piccola, in zona Flaminio.

Una morte sospetta quella della donna, che portò gli investigatori della questura di Roma ad indagare sull’accaduto, senza tralasciare alcun aspetto della vita dei coniugi. Impossibilitati ad ascoltare la vittima – che all’ingresso al pronto soccorso riferì di essere rimasta ferita in un incidente stradale – a causa delle condizioni che la portarono poi alla morte, la polizia ha poi ricostruito minuziosamente il quadro facendo emergere condizioni di isolamento, di soggezione e paura in cui la vittima era stata costretta a vivere per anni.

Uccisa di botte dal marito
Anni di soprusi e vessazioni, con gli investigatori che hanno quindi fatto emergere a carico dell’uomo, un 38enne di origini romene, gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti contro familiari, aggravato in quanto commesso in presenza e in danno anche della figlia minore (di 8 anni) e per il fatto che le ripetute condotte hanno portato al decesso della giovane moglie, di 33 anni, avvenuto al nosocomio di circonvallazione Gianicolense il 15 gennaio del 2021.

Anni di violenza davanti alla figlia piccola
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, per anni la moglie e la figlia di otto anni sono state sottoposte a ripetute vessazioni da parte dell’uomo, tradotte poi in violenze fisiche, morali e psicologiche. L’attività d’indagine, avviata immediatamente dopo il ricovero della vittima è durata alcuni mesi ed è stata svolta senza tralasciare alcun aspetto della vita dei coniugi.

Già indagato per violenza domestica
Gli investigatori hanno ricostruito tutti i precedenti episodi di aggressione fisica subiti dalla donna, i numerosi accessi in pronto soccorso con prognosi anche di svariati giorni, motivati spesso da incidenti domestici e i reiterati interventi delle forze dell’ordine che hanno tentato di capire cosa stesse accadendo in quella famiglia e le motivazioni delle continue ritrattazioni della donna. L’indagato era anche stato colpito, nell’agosto 2020, da un provvedimento di ammonimento per violenza domestica emesso dal questore di Roma.

Lo stato di isolamento della moglie
Il timore generato nella vittima dalla figura del suo compagno, nonché padre della figlia, era legato anche a una dipendenza economica che le aveva impedito di crearsi un suo spazio di interazione sociale e lavorativa, sottratto al suo controllo. La donna non poteva coltivare rapporti con la sua famiglia di origine, né con i vicini, né utilizzare social network, così come non poteva gestire le entrate economiche, appannaggio esclusivo del marito.

La figlia dai nonni in Romania
L’indagato, ad un certo punto, però, ha deciso di allontanare la loro figlia dalle cure della madre per portarla in Romania e affidarla ai nonni paterni, per far sì che la moglie lavorasse quale badante a tempo pieno per ottenere delle entrate ulteriori. Questa decisione, non condivisa dalla donna, ha determinato l’ulteriore imputazione del marito per sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Gli accertamenti svolti dagli inquirenti e le consulenze medico-legali effettuate a seguito del decesso sono stati determinanti nel consentire di ravvisare un nesso di causalità tra le gravi condotte maltrattanti dell’arrestato e la morte della donna.

La conclusione delle indagini
Al termine della complessa indagine sono stati gli investigatori della IV sezione della squadra mobile di Roma, coordinata dalla locale procura della Repubblica, ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Roma, nei confronti del 38enne di origine romene, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e di sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Notificato il provvedimento l’indagato è stato condotto nel carcere di Frosinone.