“II Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Roma ha dato esecuzione, nella mattinata, ad una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone, di cui all’allegato elenco, alle quali è contestato il concorso nell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010”. Lo rende noto, in una nota odierna, il procuratore capo della Procura della Repubblica di Salerno dottor Giuseppe Borrelli.
Prosegue così la nota del magistrato: “il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di valutazione da parte del Tribunale per il riesame, anche all’esito degli elementi a difesa forniti, nel corso degli interrogatori di garanzia, da parte delle persone sottoposte ad indagini nei confronti delle quali va ribadita la presunzione di innocenza fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna”.
Il Caso
Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno) assassinato il 5 settembre 2010, pochi giorni prima di compiere 57 anni. Tra le persone finite in manette anche il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo. Insieme a lui l’imprenditore Giuseppe Cipriano, il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e Lazzaro Cioffi, ex Carabiniere. Angelo Vassallo, noto come “il sindaco pescatore”, venne ucciso a colpi di arma da fuoco la notte del 5 settembre 2010 ad Acciaroli, una frazione di Pollica, mentre rincasava a bordo della sua auto.
Due anni fa, una prima svolta con una serie di perquisizioni nei confronti di nove indagati, ritenuti coinvolti a vario titolo nel delitto. La Procura ha continuato a lavorare sull’omicidio sul quale, secondo gli inquirenti, sarebbe stata messa a punto un’azione di depistaggio cui Cagnazzo avrebbe contribuito attivamente, con lo scopo di indirizzare le indagini su Bruno Umberto Damian, italo-brasiliano vicino al mondo dello spaccio inizialmente indagato.
Sullo sfondo dell’assassinio, secondo gli inquirenti, l’ombra della camorra: ‘il sindaco sarebbe stato ucciso perché intenzionato a rendere noto un traffico di droga che gravitava attorno al porto turistico di Acciaroli e di cui era venuto a conoscenza. In particolare, Vassallo sarebbe stato assassinato dopo aver rivelato quanto aveva scoperto all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma prima di poter formalizzare la sua denuncia’.