Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha partecipato al mattino di oggi alla commemorazione del giudice Beato Rosario Livatino, conclusa con la deposizione di una corona di fiori sulla stele a perenne memoria del magistrato, in contrada Gasena, luogo dell’agguato mafioso del 21 settembre di 34 anni addietro.
A margine della cerimonia, il sindaco Miccichè afferma: “sono trascorsi 34 anni dalla barbara uccisione del giudice Livatino… e ogni anno si rinnova il ricordo del magistrato rievocando e tramandando nel tempo l’esempio professionale e umano del ‘martire della Giustizia e della Fede’, come lo ha definito Papa Giovanni Paolo II,”.
Prosegue Miccichè: “e, nonostante la sua fede incrollabile, Livatino ci ha lasciato tra i suoi appunti un messaggio forte e significativo, che prescinde dal credere… ‘Quando moriremo nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili’”.
Sottolinea Miccichè: “ecco in sintesi la lezione del giudice ‘ragazzino’, perché la credibilità di ciascuno di noi è legata al dovere, alla responsabiltà, alla civile convivenza, all’adoperarsi, nel proprio piccolo quotidiano, nel costruire una società migliore, giusta ed equa”.
Miccichè conclude: “auspico che le nuove generazioni approfondiscano nelle sedi preposte, come le scuole, la storia e l’insegnamento di Livatino, traendone i frutti legati ai valori dell’onestà e della legalità. E rivolgo gratitudine a tutte le donne e gli uomini che, ancora oggi, lottano in prima linea contro la criminalità organizzata e il malaffare”.