Lutto nel mondo del calcio: è morto all’età di 86 anni Carlo Mazzone, storico tecnico della Roma e uno degli allenatori più iconici del movimento calcistico italiano

ROMANO E ROMANISTA, IN CARRIERA HA GUIDATO 12 SQUADRE

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Testo…, tratto da… www.ilmessaggero.it!

Lutto nel mondo del calcio: è morto all’età di 86 anni Carlo Mazzone, storico tecnico della Roma e uno degli allenatori più iconici del movimento calcistico italiano. Romano e romanista, in carriera ha guidato 12 squadre e stabilito il record di panchine nel massimo campionato.

Nato a Roma il 19 marzo 1937, Mazzone ebbe una discreta carriera da difensore: collezionò due presenze in Serie A in giallorosso prima di trascorrere ben nove stagioni all’Ascoli, di cui divenne capitano e bandiera. Un grave infortunio lo costringe ad appendere gli scarpini al chiodo e diventa allenatore. Mazzone in panchina attraversa ben quattro decenni: inizia proprio nell’Ascoli nel 1968/69 e chiude a Livorno, nel 2005/06. Trentotto anni in cui Carletto allena per lo più in realtà di provincia con due eccezioni: la Fiorentina e la sua Roma. Tuttora, con le sue 795 panchine, è il tecnico con più presenze in Serie A.

La Roma, Totti e Baggio
Per molti, Mazzone è sinonimo di Roma. Carletto allenò la sua squadra del cuore per tre stagioni, dal 1993 al 1996, conquistando un settimo e due quinti posti. Uno dei momenti più iconici è la corsa sotto la Sud al termine del derby vinto 3-0 contro la Lazio, in cui esulta sotto i propri tifosi facendo segno del “tre” con la mano. Il suo più grande merito però è quello di aver lanciato Francesco Totti che, dopo aver esordito con Boskov, viene aggregato in pianta stabile in prima squadra proprio da Mazzone, a cui resterà legato per sempre come un figlio. Il loro legame resterà talmente forte che in occasione dei dissidi tra lo storico capitano giallorosso e Spalletti, che poi contribuirono al ritiro di Totti nel 2017, Carletto non esitò a difenderlo a spada tratta.

Il rapporto, molto umano, con i suoi giocatori è stato sempre una caratteristica distintiva del Mazzone-allenatore, confermata anche da Roberto Baggio, che allenò a Brescia insieme a Pep Guardiola. In Lombardia Mazzone arretra Pirlo a centrocampo e lo trasforma in regista, prima di sfoggiare un’altra delle sue corse: questa volta, dopo aver rimontato nel derby con l’Atalanta, corse sotto la curva avversaria puntando il dito verso i tifosi di casa. Quel gesto gli costò cinque giornate di squalifica ma rimane tuttora uno dei più iconici della storia del calcio italiano, così come il suo protagonista.