“Non è mai consentito utilizzare un contrassegno disabili… senza disabile a bordo: nel contrassegno degli aventi diritto sono presenti una foto formato tessera del titolare, la sua firma e un ologramma adesivo che insieme a tutte le altre note caratteristiche contribuiscono ad attestare la veridicità del permesso e a contrastare, di conseguenza, abusi e falsificazioni”

È UNA PRECISAZIONE, RESA NOTA IERI (QUELLA DIFFUSA DAI RESPONSABILI DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI MESSINA), CHE SI È RESA NECESSARIA DOPO L'ULTIMO EPISODIO RISCONTRATO IN CITTÀ DA PARTE DEGLI AGENTI IN SERVIZIO

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“Non è mai consentito utilizzare un contrassegno disabili… senza disabile a bordo: nel contrassegno degli aventi diritto sono presenti una foto formato tessera del titolare, la sua firma e un ologramma adesivo che insieme a tutte le altre note caratteristiche contribuiscono ad attestare la veridicità del permesso e a contrastare, di conseguenza, abusi e falsificazioni”. Una precisazione, quella della Polizia Municipale di Messina, che si è resa necessaria dopo l’ultimo episodio.

“Il contrassegno esposto sul cruscotto di una utilitaria parcheggiata zona centro, nello stallo riservato alla sosta per persone con disabilità non presentava nessuna di queste caratteristiche”.

Quello che si è presentato ieri agli occhi del comandante Blasco, dell’ispettore Capo Mostaccio e degli uomini della sezione Radiomobile sembrava più un… “pesce d’aprile” che un contrassegno: “si trattava di un tentativo di “furto” di stallo disabili”.

“Sul cruscotto era stato esposto un contrassegno dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati Lourdes Santuari Internazionali). Avviate le indagini, abbiamo accertato che l’uomo abitava a una decina di metri dal parcheggio”, specificano i poliziotti Municipali.

“Morale della favola? Multa da 165 euro e punti decurtati dalla patente”, sottolineano dalla Municipale.