“Non posso dimenticare il momento in cui ho ricevuto la notizia della strage di Nassiriya: Avevo partecipato a una missione di quel tipo in Bosnia e mi si è stretto il cuore… mi sono tornate in mente le paure ma anche le soddisfazioni di quei pattugliamenti tra popolazioni appena uscite da una guerra”

LO DICE IN UN'INTERVISTA A LA REPUBBLICA IL GENERALE TEO LUZI, COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI, IN OCCASIONE DEL VENTENNALE DALL'ATTENTATO IN IRAQ

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Testo…, tratto da… www.ansa.it!

“Non posso dimenticare il momento in cui ho ricevuto la notizia della strage di Nassiriya: Avevo partecipato a una missione di quel tipo in Bosnia e mi si è stretto il cuore… mi sono tornate in mente le paure ma anche le soddisfazioni di quei pattugliamenti tra popolazioni appena uscite da una guerra”. Lo dice in un’intervista a La Repubblica il generale Teo Luzi, comandante generale dei Carabinieri, in occasione del ventennale dall’attentato in Iraq.

“Le nostre missioni sono sempre umanitarie – ricorda -. Noi andiamo lì per assistere popolazioni che hanno subìto la guerra, contribuendo con fermezza e solidarietà al ripristino della sicurezza. Il sacrificio ‘di quegli eroi’ a Nassiriya, ‘che non solo tali solo per noi ma per tutti gli italiani, ci ha spronato ad andare avanti. Abbiamo continuato a portare nel mondo i valori migliori dell’Italia. I contingenti adesso sono diminuiti ma i carabinieri sono comunque presenti in 73 Paesi’ e 20 anni dopo i carabinieri sono ancora attivi in Iraq… ‘Il governo iracheno ha richiesto i carabinieri per istruire la polizia federale’. In prospettiva ‘dovremo incrementare l’addestramento a Baghdad di uomini e donne perché continuano a chiedercelo, come fanno tanti altri Paesi'”.