«Non tutte le vittorie hanno lo stesso sapore…, ci sono vittorie amare, quando si è perso tempo prezioso, quando si potevano evitare delle sofferenze: Come è successo a una coppia di fratelli che vivono nel Torinese, che dopo tre anni tra-scorsi divisi tra comunità e famiglie affidatarie (uno dei due bombardato pure di psico-farmaci), finalmente il Tribunale per i minorenni ha deciso non luogo a procedere all’adozione e contestuale affidamento ai nonni materni»

«CHI RIDARÀ PERÒ IL TEMPO E LA SERENITÀ PERDUTI A QUESTI DUE BAMBINI?», COMMENTA OGGI L’AVVOCATO MODENESE FRANCESCO MIRAGLIA, LEGALE DEI NONNI

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«Non tutte le vittorie hanno lo stesso sapore…, ci sono vittorie amare, quando si è perso tempo prezioso, quando si potevano evitare delle sofferenze: Come è successo a una coppia di fratelli che vivono nel Torinese, che dopo tre anni tra-scorsi divisi tra comunità e famiglie affidatarie (uno dei due bombardato pure di psico-farmaci), finalmente il Tribunale per i minorenni ha deciso non luogo a procedere all’adozione e contestuale affidamento ai nonni materni».

«Chi ridarà però il tempo e la serenità perduti a questi due bambini?», commenta oggi l’avvocato modenese Francesco Miraglia, legale dei nonni.

La situazione familiare da cui provengono questi due ragazzini, che oggi hanno 11 e 4 an-ni, è alquanto complessa, con molte conflittualità tra i genitori. Il caso è diventato un caso mediatico, difatti è stato creato un gruppo Facebook ”Aiutiamo il piccolo Leonardo” con più di 1.500 iscritti ed una petizione online con migliaia di firmatari .

Fu la madre nel 2020 a rivolgersi ai Servizi sociali, i quali però, anziché prevedere un programma di aiuto a questa donna e cercare altri parenti che intervenissero nell’accudimento dei bambini, provvidero a redigere una relazione in seguito alla quale non solo si allontanavano i due figli da lei, ma addirittura si avviò la pratica di adottabili-tà.

Senza minimamente pensare di avviare un percorso di sostegno ai genitori né cercare altri parenti – in questo caso i nonni materni – come soluzione meno traumatica al collo-camento presso estranei. Tra l’altro i due bambini sono stati divisi, creando in loro un profondo stato di prostrazio-ne… il più grande è stato ospitato in comunità, il piccolino presso una famiglia affidataria.

E come metodo per contenere la sua rabbia e frustrazione, il maggiore dei bambini è stato sottoposto a una pensante cura farmacologica. Fortunatamente i nonni insistettero più vol-te per avere i bambini collocati presso di sé, affidandosi appunto all’avvocato Miraglia per superare la sorda ostinazione dei Servizi sociali.

«C’è da dire che alla fine, lo scorso ottobre, il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta ha ascoltato le varie parti – prosegue l’avvocato Miraglia – e accolto le nostre istanze, assumendo la decisione di collocare i due minori presso i nonni materni, figure amorevoli che i bambini conoscono bene, ricongiungendoli così alla loro famiglia d’origine e soprattutto riunendoli di nuovo insieme».

«Però ci sono voluti – aggiunge Miraglia. – tre anni di tempo, durante i quali i bambini hanno subito un trauma che difficilmente riusciranno a rimargi-nare. Il più grande non assume oggi più farmaci, ma glieli hanno somministrati per anni e si è perso davvero troppo tempo. Come al solito i Servizi sociali fanno il bello e il cattivo tempo, frettolosi nell’allontanare i ragazzini dalle famiglie, nell’indifferenza dei Tribunali per i minorenni».

«Abbiamo dovuto lottare – conclude Miraglia – strenuamente per opporci all’adottabilità, al-trimenti con altrettanta fretta avrebbero fatto adottare due ragazzini ad altre famiglie, se-parandoli per sempre dal loro nucleo originario e tra loro. Vado ripetendo ormai da anni che i Tribunali per i minorenni non dovrebbero prendere per oro colato le relazioni spesso approssimative dei Servizi sociali, ma prima di emettere dei provvedimenti drastici do-vrebbero avviare un’attenta e scrupolosa valutazione».

Fintantoché i controllori e i con-trollati sono la stessa cosa, purtroppo, non ci sarà riforma che possa far cambiare le cose e si possa veramente arrivare ad una giustizia minorile compiuta e tutelate.