“Parliamo di noi, la nostra realtà ‘quella che conosciamo molto ma molto bene’, ciò che accade in tutta Italia in termini di sicurezza, a partire da Caivano per arrivare a Lampedusa, è sotto gli occhi di tutti”

LO DICHIARA IN UNA NOTA DI OGGI 16 SETTEMBRE 2023 ANTONIO SERPI, SEGRETARIO GENERALE DEL SIM CARABINIERI, PRIMO SINDACATO MILITARE PER COSTITUZIONE E NUMERO DI ISCRITTI

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“Parliamo di noi, la nostra realtà ‘quella che conosciamo molto ma molto bene’, ciò che accade in tutta Italia in termini di sicurezza, a partire da Caivano per arrivare a Lampedusa, è sotto gli occhi di tutti”. Lo dichiara in una nota di oggi 16 settembre 2023 Antonio Serpi, Segretario Generale del SIM Carabinieri, primo sindacato militare per costituzione e numero di iscritti.

Serpi continua: “colleghi stremati su tutti i fronti senza riserve, sia sul fronte della criminalità che su quello umanitario, quando la nazione chiama il carabiniere c’è. Oggi i media hanno mostrato immagini talmente eloquenti sulla crisi umanitaria che ha luogo sull’isola della ‘speranza’, che hanno fatto rabbrividire tutti i cittadini e non solo gli abitanti di Lampedusa. Lo Stato intervenga subito! E’ chiaro, lampante e concreto il pericolo del punto di non ritorno quando la situazione sfugge di mano e, a far fronte a tutto questo, ci sono sempre gli stessi… gli operatori di polizia, che con turni estenuanti, rischi sanitari e salari da fame, che devono ‘mettere le pezze'”.

Duro lo sfogo del Segretario Generale del SIM Carabinieri Antonio Serpi che non le manda a dire: “Carabinieri senza tutele, messi alla berlina da uno Stato che di norme a tutela non ne vuole sapere, dove artisti fenomeni ti possono insultare per nome e per conto del legittimo diritto di critica senza che lor signori, a causa delle interpretazioni ‘fantastiche’ di alcuni magistrati, paghino un soldo. Organici carenti ed impegni pressanti ed in costante aumento non fanno altro che formare un mix letale per i Carabinieri. Se si continua così e non si cambia registro la vediamo nera, ma nera davvero, ecco perché Vi diciamo, cari colleghi, di tenere duro e di mantenere la ‘coesione’ che ci ha sempre contraddistinto, al fine di superare questo momento così triste per noi”.

“Purtroppo dobbiamo registrare l’ennesimo gesto estremo di un collega di un paio di giorni fa – aggiunge Serpi – Alfredo ha scelto di porre fine alla sua giovane vita, mentre era in servizio all’interno del centro di accoglienza per migranti di Bresso (MI) e noi non ci capacitiamo di come e perché nessuno ancora non si renda conto di quello che vive un carabiniere oggi, sempre meno ascoltato e sempre meno compreso. Il SIM Carabinieri, consapevole che tutti sanno e tutti ignorano, avverte chi è deputato a decidere per questo paese, che le Forze di polizia sono giunte al limite e che ormai la misura è colma”.