“Riguardo il no espresso all’ARS che ha stoppato l’avvio dell’iter legislativo per ritornare al voto popolare per il ripristino delle Province, ricordo che dall’abrogazione della Legge Del Rio nel 2015 la Regione Sicilia ha rinviato per ben 11 volte lo svolgimento delle elezioni di secondo livello, incassando anche la sonora bocciatura dell’ultima legge di proroga da parte della Corte costituzionale”

A CHIARIRLO IN UNA NOTA DI OGGI 08 FEBBRAIO 2024, È LA SENATRICE MESSINESE DAFNE MUSOLINO MEMBRO DEL GRUPPO PARLAMENTARE DI 'ITALIA VIVA' PRESSO 'PALAZZO MADAMA' A ROMA

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“Riguardo il no espresso all’ARS che ha stoppato l’avvio dell’iter legislativo per ritornare al voto popolare per il ripristino delle Province, ricordo che dall’abrogazione della Legge Del Rio nel 2015 la Regione Sicilia ha rinviato per ben 11 volte lo svolgimento delle elezioni di secondo livello, incassando anche la sonora bocciatura dell’ultima legge di proroga da parte della Corte costituzionale”. A chiarirlo in una nota di oggi 08 febbraio 2024, è la senatrice messinese Dafne Musolino membro del Gruppo parlamentare di ‘Italia Viva’ presso ‘Palazzo Madama’ a Roma.

Aggiunge e conclude la Musolino: “pertanto il tema non è più rinviabile. Riguardo però al significato politico della bocciatura all’ARS, espresso con voto segreto, non vi è dubbio che siano pesati gli interessi di bottega. Come ben delineato dal Segretario Regionale e Capogruppo di ‘Italia Viva’ alla Camera dei Deputati Davide Faraone, 18 sono i manager della Sanità Siciliana appena nominati, mentre i deputati della maggioranza sono 43. Una logica ben diversa da quella trionfalistica descritta dall’opposizione in Sala d’Ercole che ha tentato di ascriversi questo risultato spacciandolo per una vittoria quando l’unica sconfitta qui è la democrazia”.