Sono condanne pesanti quelle decise alla fine del processo su l’operazione Inganno, l’indagine del Ros dei Carabinieri che ha svelato i retroscena di 13 omicidi risalenti a diversi anni fa, grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia… alla sbarra c’è il gotha del clan di Barcellona

LA SENTENZA

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Testo…, tratto da… www.stampalibera.it!

Sono condanne pesanti quelle decise alla fine del processo su l’operazione Inganno, l’indagine del Ros dei Carabinieri che ha svelato i retroscena di 13 omicidi risalenti a diversi anni fa, grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia… alla sbarra c’è il gotha del clan di Barcellona Pozzo di Gotto.

La sentenza
Nel pomeriggio Arianna Raffa la Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Messina ha deciso: ergastolo per lo storico boss Giuseppe Gullotti e per il reggente Sam Di Salvo, 30 anni a Vincenzo Miano e Giuseppe Isgrò. Condanne anche per i collaboratori di giustizia… 14 anni per Carmelo D’Amico, 12 anni per Salvatore Micale ‘Calcaterra’.

La decisione si discosta poco dalle richieste dei PM della Dda Fabrizio Monaco, Vito Di Giorgio e Francesco Massara, ad eccezione che per le posizioni di Di Salvo, assolto da due delle accuse (dai capi 5 e 7) ma condannato al carcere a vita malgrado l’Accusa avesse chiesto 30 anni di reclusione, e per Stefano “Stefanino” Genovese e Carmelo Mastroeni, scagionati da tutte le accuse.

La sentenza è arrivata dopo la discussione dei difensori, gli avvocati Tommaso Autru Ryolo, Diego Lanza Giuseppe Lo Presti, Antonino Pirri, Tino Celi, Luca Cianferoni, Gianluca Currò, Rosolino Ulizzi, Franco Bertolone, Filippo Barbera, Giuseppe Cicciari e Cettina Fasolo.

Gli omicidi di mafia al cimitero
L’operazione viene denominata Inganno perché con un Inganno sono stati attirati nella trappola mortale Antino Accetta e Giuseppe Pirri. Un delitto degno di un film dell’orrore, titolarono i giornali quel giorno di fine gennaio del 1992. Era la mattina del 21 e una telefonata anonima avvisò le forze dell’ordine del fatto che all’ingresso del cimitero di Barcellona c’erano due cadaveri. Quando le divise arrivarono, trovarono i corpi senza vita dei due giovani stesi sotto un altare di pietra sormontato da una enorme croce. Due giovanissimi, puniti con la morte per piccoli furtarelli.