La parlamentare nazionale pentastellata di Sant’Agata di Militello (ME), Antonella Papiro, ha scritto oggi tali affermazioni su Facebook:
- “Sono stato adottato da piccolo. Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Adesso sembra che si sia capovolto tutto. Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone. Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani non trovassero lavoro. Dentro di me è cambiato qualcosa. Come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco. Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. Quelle persone che rischiano la vita, e tanti l’hanno già persa, solo per annusare, per assaggiare il sapore di quella che noi chiamiamo semplicemente vita”. Queste sono le parole di un ragazzo, parole di un disagio che ancora si è costretti a vivere nella nostra società. Queste sono parole che bruciano e pesano come un macigno, per una realtà che vorremmo non dovesse più appartenere a questi tempi. Seid Visin è morto, non di una morte qualunque, ma di razzismo… di ignoranza… di mancata umanità. Proprio quella di cui avremmo bisogno, più dell’aria che respiriamo. Adesso vivi sereno tra gli Angeli. E perdonaci, se puoi.