Articolo…, tratto da… www.ciociariaoggi.it!
Sorelline portate in casa famiglia per errore, dopo l’udienza del 27 aprile 2023 di opposizione all’archiviazione, il gup Lo Mastro ha chiesto di integrare le indagini: verranno riascoltati i genitori e la zia alla quale sono state affidate le minorenni… insieme ad altri accertamenti che dovranno essere conclusi entro 60 giorni. La storia delle due sorelline strappate all’affetto della zia alla quale erano state affidate sembra non conoscere fine… nella mattina di giovedì scorso, infatti, con l’udienza di opposizione all’archiviazione a carico di tre assistenti sociali (accusati di abuso di ufficio) sono state disposte ulteriori verifiche sull’accaduto.
Secondo quanto ricostruito in prima battuta il giudice tutelare, nel 2018, aveva fin da subito affidato alla zia materna le due ragazzine, ritenendo questa la scelta idonea per la loro crescita, facendo decadere la potestà di entrambi i genitori visti i seri problemi personali. Poi entrambe erano state allontanate dalla zia (che le aveva in affidamento) dai Servizi sociali e portate in una casa famiglia.
«E non perché le maltrattasse, bensì per “eccesso di possesso” – avevano spiegato dallo studio legale di Modena, Miraglia, che assisteva zia – Il Tribunale per i minorenni di Roma ha valutato che questo forzato allontanamento ha solo ulteriormente traumatizzato le bambine, già provate da una difficile storia familiare. E le ha riaffidate alla zia».
Il Tribunale per i minorenni aveva dunque accolto le ragioni della affidataria e ritenuto inopportuno e sbagliato il forzato allontanamento di queste bambine, per questo presunto e pretestuoso “eccesso di possesso” che sarebbe stato esercitato dalla zia nei loro confronti, quando invece «si trattava di affetto e di cure amorevoli da parte di una zia premurosa» aveva ancora spiegato l’avvocato. Ora sono attesi i nuovi accertamenti.