Stavo camminando tranquillamente – a piedi – per i fatti miei nella zona di via degli Stadi quando mi si avvicina una volante della polizia e mi chiede e non capisco per quale motivo i documenti

MI RIFIUTO DI ESIBIRLI E APRITI CIELO: IL POLIZIOTTO IN QUESTIONE, TALE CAPUTO PAOLO, MI IMPEDISCE DI PROSEGUIRE PER LA MIA STRADA E MI METTE LE MANI ADDOSSO E NEL FRATTEMPO CHIAMA UN’ALTRA VOLANTE PER FARSI… AIUTARE A COMPLETARE L’OPERA... L’ARRIVO DELLA SECONDA VOLANTE – CAPO PATTUGLIA UN TALE CHE SI CHIAMA AMODIO UMILE – SIGNIFICA TROVARSI DAVANTI AD ALTRI DUE POLIZIOTTI CHE MI BUTTANO PER TERRA, MI METTONO ADDIRITTURA LE MANETTE E MI SBATTONO DENTRO UNA DELLE VOLANTI PER PORTARMI IN QUESTURA

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Testo…, scritto sabato 22 marzo 2025 dal giornalista Gabriele Carchidi, direttore responsabile del Quotidiano On line di Cosenza… www.iacchite.blog!

Stavo camminando tranquillamente – a piedi – per i fatti miei nella zona di via degli Stadi quando mi si avvicina una volante della polizia e mi chiede e non capisco per quale motivo i documenti.

Mi rifiuto di esibirli e apriti cielo: il poliziotto in questione, tale Caputo Paolo, mi impedisce di proseguire per la mia strada e mi mette le mani addosso e nel frattempo chiama un’altra volante per farsi… aiutare a completare l’opera… l’arrivo della seconda volante – capo pattuglia un tale che si chiama Amodio Umile – significa trovarsi davanti ad altri due poliziotti che mi buttano per terra, mi mettono addirittura le manette e mi sbattono dentro una delle volanti per portarmi in questura.

Nell’ufficio della squadra volante vengo identificato e perquisito e l’esito dei controlli è negativo: dentro il marsupio non c’era niente che potesse giustificare il loro controllo. Quindi stilano i loro verbali e finalmente mi rilasciano. Non ho passato un bel pomeriggio, ve lo assicuro, e sarebbe quasi superfluo commentare una vicenda del genere. Siamo davanti più che ad un abuso ad una vera e propria “provocazione” da parte dei miei “amici” poliziotti che mi vogliono tanto bene.

Saranno contenti di avere esercitato la loro professione nella maniera che vi ho descritto, di avermi identificato e di avere trovato la… peste che gli ‘mbacchia dentro il marsupio. Sto bene e ringrazio tutte le numerose persone tra amici, conoscenti e simpatizzanti che mi hanno offerto la loro solidarietà.