Un appello alle forze parlamentari “contro il disegno di legge recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” viene lanciato in occasione del 75/o anniversario dell’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, da decine di associazioni, tra cui l’Associazione Luca Coscioni, Arci, Cgil, Antigone, Forum Droghe, Cnca, Sbarre di zucchero e Ristretti Orizzonti

"UN PROVVEDIMENTO CHE, ANCORA UNA VOLTA - SCRIVONO DEL PACCHETTO SICUREZZA LE ASSOCIAZIONI - PREVEDE LA CREAZIONE DI NUOVE FATTISPECIE DI REATI NONCHÉ L'AUMENTO SIGNIFICATIVO DI SANZIONI PENALI E PECUNIARIE PER CONDOTTE DELITTUOSE GIÀ PREVISTE DAL NOSTRO ORDINAMENTO: RITENIAMO - SOSTENGONO - CHE QUANTO PROPOSTO DAL GOVERNO VADA NELLA DIREZIONE DIAMETRALMENTE OPPOSTA DA QUANTO DECISO DALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE IL 10 DICEMBRE 1948... INFATTI TRA I PRINCIPI CHE ISPIRARONO QUELLA DICHIARAZIONE ADOTTATA ALL'INDOMANI DELLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE CI SONO LA NON-DISCRIMINAZIONE E LA PROPORZIONALITÀ DELLE PENE"

319

Un appello alle forze parlamentari “contro il disegno di legge recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” viene lanciato in occasione del 75/o anniversario dell’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, da decine di associazioni, tra cui l’Associazione Luca Coscioni, Arci, Cgil, Antigone, Forum Droghe, Cnca, Sbarre di zucchero e Ristretti Orizzonti.

“Un provvedimento che, ancora una volta – scrivono del pacchetto sicurezza le associazioni – prevede la creazione di nuove fattispecie di reati nonché l’aumento significativo di sanzioni penali e pecuniarie per condotte delittuose già previste dal nostro ordinamento: Riteniamo – sostengono – che quanto proposto dal governo vada nella direzione diametralmente opposta da quanto deciso dalla Comunità internazionale il 10 dicembre 1948… infatti tra i principi che ispirarono quella Dichiarazione adottata all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale ci sono la non-discriminazione e la proporzionalità delle pene”.

“In una fase storica in cui, secondo quanto affermato dal Primo Presidente della Corte di Cassazione all’inizio del 2023 – aggiungono le associazioni – l’Italia registra una costante diminuzione di reati – pur con la grave eccezione dei femminicidi – perseguire un approccio prevalentemente, se non esclusivamente, basato sulla pervasività di norme penali piuttosto che sul tentativo di affrontare problemi con appropriate risposte socio-economiche e culturali, che metterà una volta di più in crisi i diritti umani, civili e politici di tutti e tutte e la legalità costituzionale, nonché il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia”.