Dal 15 febbraio 2022, e fino al 15 giugno 2022, sono scattate le nuove regole in relazione all’obbligo vaccinale degli over 50, un obbligo che prevede, nei confronti di tutti coloro che hanno compiuto 50 anni, l’impossibilità di recarsi a lavoro qualora siano sprovvisti del green pass cosiddetto rafforzato (avvenuta vaccinazione o guarigione da Covid): “i lavoratori sprovvisti, seppur avranno il diritto alla conservazione del posto lavorativo, saranno considerati assenti ingiustificati con sospensione totale dello stipendio loro spettante”

LO DICHIARA..., IN UNA NOTA ODIERNA, VITTORIO COSTANTINI, IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE DELL’U.S.I.P.

211

Dal 15 febbraio 2022, e fino al 15 giugno 2022, sono scattate le nuove regole in relazione all’obbligo vaccinale degli over 50, un obbligo che prevede, nei confronti di tutti coloro che hanno compiuto 50 anni, l’impossibilità di recarsi a lavoro qualora siano sprovvisti del green pass cosiddetto rafforzato (avvenuta vaccinazione o guarigione da Covid): “i lavoratori sprovvisti, seppur avranno il diritto alla conservazione del posto lavorativo, saranno considerati assenti ingiustificati con sospensione totale dello stipendio loro spettante”. Lo dichiara…, in una nota odierna, il Segretario Generale Nazionale U.S.I.P. Vittorio Costantini.

Continua il Segretario Costantini: “senza voler entrare nel merito dell’obbligo vaccinale e senza voler nemmeno entrare nel merito di quelle che sono le singole scelte personali, un dato è però certo, che riteniamo davvero importante, tale provvedimento rischia di lasciare tante famiglie senza mezzi di sostentamento, privare una lavoratrice ed un lavoratore di Polizia senza quel minimo di risorse economiche, utili a poter sostenere i bisogni di una famiglia, la riteniamo una cosa inaccettabile. Non si tratta di volere mettere in discussione i provvedimenti inerenti il contrasto all’epidemia”.

Afferma il Segretario Costantini: “tuttavia lasciare tante famiglie, magari anche monoreddito, senza i soldi per poter andare avanti, lo riteniamo davvero grave, con il rischio di andare a peggiorare le già precarie condizioni sociali scaturite da questa pandemia. Riteniamo peraltro assurdo che per tutti i colleghi sospesi per motivi disciplinari viene previsto un minimo quantum a titolo di assegno alimentare, mentre per i colleghi sospesi a causa della mancanza di green pass non viene garantito nulla, tutto ciò ci sembra davvero un accanimento nei confronti di questi colleghi e per le famiglie di questi colleghi, un inutile accanimento che non farà altro che acuire sofferenze materiali e morali”.

Conclude Costantini: “in considerazione di ciò, si auspica che il Governo e la politica tutta rivalutino le precedenti posizioni, affinché in sede di discussione parlamentare per la conversione del DL 52, venga inserito una disposizione che preveda il riconoscimento di una parte dello stipendio a titolo di assegno assistenziale a tutti quei colleghi sprovvisti di green pass, tra le altre cose tutto ciò sarebbe anche in linea con quanto recentemente sentenziato dal TAR Lazio secondo cui privare dello stipendio un lavoratore che non si è sottoposto a obbligo vaccinale costituisce un pregiudizio grave e irreparabile”.